Il giudice del lavoro ordina la riassunzione di due radiologi, licenziati lo scorso agosto dalla direzione della Asl Napoli 2 Nord dopo la soppressione dell’ambulatorio specialistico di Giugliano. Secondo il legale che ha assistito i due professionisti non era stata osservata la specifica procedura prevista nell’Accordo Collettivo Nazionale. I due radiologi, assistiti dall’avvocato Lucio Giacomardo, legale di fiducia del Sumai, il sindacato dei medici ambulatoriali, si erano rivolti con procedura d’urgenza al Giudice del Lavoro Gabriella Marchese che ha accolto il ricorso, dichiarando l’illegittimità della delibera con la quale era stata disposta la decadenza dall’incarico dei due medici. Il magistrato ha inoltre condannato la Asl Napoli 2 Nord a ripristinare il rapporto di lavoro con gli specialisti ambulatoriali (ovviamente in un altro ambulatorio del distretto) e a risarcire tutti i danni, determinati per ciascuno dei ricorrenti, nelle retribuzioni non corrisposte dal 1° agosto 2012 ad oggi, oltre al pagamento delle spese di giudizio. In realtà il licenziamento era stato disposto dopo che i due medici avevano rifiutato il trasferimento nell’ospedale civile di Giugliano. «Avevamo riposto grande fiducia nella magistratura e nell’operato del nostro legale – ha dichiarato Gabriele Peperoni, segretario provinciale del Sumai – perché eravamo convinti, sin dall’inizio, che non vi potevano essere altre interpretazioni dell’Accordo Collettivo Nazionale circa la sua vincolatività. Quello che francamente stupisce è l’ostinazione dimostrata nella circostanza dal direttore denerale della Asl che non ha voluto alcun confronto con il sindacato e si è arroccato in una posizione che è stata, come era prevedibile, smentita dal magistrato. Tanto deve aggiungersi dimenticando che la struttura della quale è direttore generale è un ente pubblico, gestito con finanziamenti pubblici e, dunque, con la necessità di ispirarsi a quei principi di trasparenza e buona amministrazione previsti dall’articolo 97 della Costituzione».
Lo scorso ottobre, sempre per una questione legata alla Asl Napoli 2 Nord, il magistrato del lavoro sentenziò che i medici di famiglia e i pediatri in convenzione con le Asl non possono essere licenziati dai direttori generali prima di aver raggiunto il limite di età pensionabile dei 70 anni. Pure in quell’occasione il giudice dispose il reintegro immediato in servizio di un medico di base e di uno specialista ambulatoriale che avevano superato i 65 anni di età e che si erano visti notificare un provvedimento firmato dal direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord, Giuseppe Ferraro, che ne disponeva il licenziamento per motivi anagrafici. (Da ILMATTINO.it del 24/04/2013).